Una vita senza Batman

Cosa sarebbe una vita senza Batman?

Ve lo siete mai chiesti?

Io sì, proprio questa mattina mentre ero… beh, non vi dico dov’ero perchè farebbe passare in secondo piano la domanda che vi ho posto.

La vita senza Batman sarebbe davvero noiosa, secondo me. Come sarebbe noiosa e squallida una vita senza fumetti in generale.

Qui da noi, in Italia intendo,  esistono moltissime manifestazioni che celebrano il genere, riuniscono gli appassionati, presentano nuove promesse del comics e fanno gare di cosplay. Nonostante questo, ci sono ancora persone che si ostinano ottusamente a non riconoscere al fumetto quella dignità che, invece, dovrebbe essergli già stata accordata da molto tempo.

Il fumetto, il comic americano o il giapponese manga, possiedono la particolare capacità di unire immagini efficaci a storie di varia natura, arricchendo il disegno con la trama e viceversa.

Io mi sono sempre sentita dire (dai miei genitori e da vari “adulti”) che dovrei lasciare perdere i fumetti, che sono una cosa da bambini, che sono uno spreco di soldi e di tempo.

Che grande cavolata!

I comics hanno la stessa dignità dei libri, la stessa (se non maggiore) efficacia narrativa e devono essere riconosciuti a tutti gli effetti come arte!

Cavolo, avete mai letto Maus?

Siete mai affondati tra le pagine di Persepolis?

Avete mai dato una possibilità a  Rat-man?

Su anobii, una volta ho incontrato un tizio che sosteneva di non “valutare” i fumetti presenti nelle librerie dei lettori perchè non erano all’altezza dei romanzoni classici e della letteratura considerata “alta”. Poi questo qui magari legge Melissa P. e si sente migliore di me. La coerenza innanzitutto.

Alla fine di questo post, che io vi abbia convinto o meno delle mie ragioni o che voi la pensaste già come me, vorrei presentarvi una striscia di Leo Ortolani (padre del succitato Rat-man) grande fumettista italiano (e comico intrattenitore delle mie serate), nella quale vediamo il protagonista, Deboroh, alle prese con i suoi funz che gli chiedono come sarà il cartone animato* del Ratto:

La striscia è contenuta in Tutto Rat-man n° 34, pagg. 90-91 Panini Comics Editore

*= Quando Ortolani ha presentato il cartone animato di Rat-man al Mantova comics 2006, ricordo che anche io gli avevo fatto quella domanda. Eravamo tutti preoccupatissimi per la voce che avrebbe caratterizzato il nostro amatissimo.

Mantova comics & games 2010

Collage *un click per ingrandire!*

Anche quest’anno scrivo un (mini mini) post sul bellissimo Mantova comics & games, anche se con un mostruoso ritardo (e tanta vergogna!). Scusate.

Mi piace un sacco il Mantova Comics. Da quando è iniziata è cresciuta esponenzialmente, per noi otaku è un’altra occasione di gioire!!! Adoro aggirarmi tra le bancarelle, scuriosare tra le nuove uscite e ficcare il naso in mezzo alle action figures.

L’unico inconveniente è che finisco i soldi dopo il primo quarto d’ora. Lo so, sono una frana. Per fortuna Andre porta pazienza. E mi ritira il bancomat.

Beh, siccome ormai è tardi per scrivere un post intero sulla manifestazione inserirò tutte le bellissime foto che ho fatto ai cosplayers. Quest’anno c’erano dei costumi meravigliosi!!!

Ovviamente vale la regola del post dell’anno scorso per chi volesse rimuovere la foto.

La versione blu del vestito di Mei (La foresta dei pugnali volanti) *un click per ingrandire!*

(Heil!) Il Palazzo *un click per ingrandire!*

Giovanni Mucciaccia da Art Attak *un click per ingrandire!*

Memole*un click per ingrandire!*

gruppi! *un click per ingrandire!*

Omaggio a Miyazaki *un click per ingrandire!*

Napoli regna

Mi è ricapitato, vagando su youtube, di rivedere uno spezzone di un film con Nino d’ Angelo in una delle più epiche scene della sua carriera -di cui parlerò tra poco- e, riguardandolo attentamente ho trovato molte ed inquetanti somiglianze con un personaggio manga degli anni ’80, precisamente con il dottor Sawaru Ogekuri, primario della Ogenki Clinic con cui condivide l’acconciatura.

Mi rendo perfettamente conto che questo parallelismo non ha nessun significato se non avete letto il manga (e vi assicuro che ne vale la pena!) ma questa cosa era troppo sorprendente per evitare di parlarne.

Bene, tornando allo spezzone del succitato film, questa magistrale scena rappresenta tutta la veracità dei film all’italiana in cui recitava lo scugnizzo Nino. Storie strappalacrime mescolate alle canzonette made in Naples e alla dura vita di un ragazzo di periferia  con un esubero di testosterone (sì, perchè se Nino ti puntava, non potevi fare altro che capitolare…). Questa scena in particolare vede presenti tutti i leit motiv dei suoi filmetti:

  • Nino che si esibisce e conquista tutto e tutti
  • la brava ragazza vestita da verginella che lo vorrebbe amare ma non ne è sicurissima perchè è combattuta tra l’amore per lui e l’illibatezza eterna
  • un nemico in agguato che solitamente l’è lumbard
  • Napoli in ogni sua declinazione
  • costumi raccapriccianti
  • scenografie low cost

In questa scena, che riassumo brevemente prima di farvi gustare il filmato, succede che Nino e la verginella stanno ballando in una discoteca (semideserta), lui si muove come se tentasse di ingravidarla a distanza e lei lo fissa come se si rendesse conto che c’è qualcosa che non va ma non ha ben chiaro cosa.

Arriva il lùmbard, alto 1,80, camicia sbottonata per sottolineare la possanza, che vuole rimorchiare la verginella e che tenta di svilire Nino dicendo, praticamente, che lui è più figo perchè è del nord e potrebbe offrire alla verginella una vita di agi e che lui invece, oltre ad essere un nanetto partenopeo senza arte nè parte, può solo sperare in un miracolo per conquistarla. E qui subentra, infatti,  San Gennaro: Nino sente crescere dentro di lui il potere della tarantella e, mantenendo il contatto visivo con il vichingo, si mette a ballare coinvolgendo anche le quattro persone che affollano la pista. La verginella lo fissa famelica ed il lombardo si ritira sconfitto.

Inutile dirlo: Naples rules!

Da notare, prego, a metà del balletto il copiaincolla della musica e della coreografia e, verso la fine, il primo piano dei mocassini alla Michael Jackson re della pista.