Dal francese all’ italiano:
- Francis, V., Bolognesi, I. Pileri, A. et Biemmi, I. (2018 ). Educare senza discriminare. Le rappresentazioni delle diversità somatiche e di genere negli albi illustrati. Edizioni Franco Angeli.
- Francis, V. (2016). Spazi urbani e pratiche digitali. Verso una nuova forma di azione educativa. Rivista Italiana di Educazione Familiare. N°2/2016, 41-53.
http://www.fupress.net/index.php/rief/issue/view/1340
- Francis, V. (2016). Les relations entre les professionnelles de la petite enfance et les familles : effet du mouvement de biographisation à l’ère numérique. In Silva, C. Educazione e cura dell’infanzia nell’Unione Europea (pp. 203-212). Pisa, Italie : ETS.
Spazi urbani e pratiche digitali. Verso una nuova forma di azione educativa
Abstract: Urban studies have lately taken into account the “vertical” dimension along with the “horizontal”. But now, with massive advances in mobile digital technologies, especially in the leisure-activities field, it is time to take a closer look at this new dimension in urban space. Based on the findings of a qualitative study of digital strategies institutionally deployed at the level of a town, this article brings out the links between diverse spaces – physical and virtual, material and dematerialized – detailing the use of digital technologies by social and educational institutions. It appears that digital practices generate new forms of professional strategies aimed at the young and their parents. Educational spaces now include digital spaces and have an added ‘reticular’ dimension too.
Descrizione: Il libro è il risultato dell’incontro sinergico e proficuo fra le autrici (Italia, Francia, Brasile) le cui affinità nel campo della ricerca empirica e le risonanze del loro “credo pedagogico” si sono rivelate motrici di una sfida cui non potevano sottrarsi. Una sfida complessa, al contempo urgente, volta a investigare in profondità le rappresentazioni delle diversità negli albi illustrati, considerati rilevanti mediatori nella trasmissione culturale durante l’età infantile nonché nella formazione dell’immaginario delle bambine e dei bambini, spesso contaminato sfavorevolmente dalla presenza di immagini e contenuti permeati da stereotipi e pregiudizi. Alcuni interrogativi tessono e intrecciano come files rouges i saggi del libro: si può leggere senza stereotipi? Quali rappresentazioni di diversità di genere, somatica, melaninica e culturale veicolano gli albi illustrati? Quali pratiche possono essere messe in atto in ambito educativo per stimolare una lettura critica di immagini stereotipate e discriminanti? Entriamo dunque insieme alle autrici nelle quattro indagini che animano questa “impresa” polifonica e transnazionale.