
Gli attori principali di: Peter Pan - Il musical
Ieri sera mondanità imperante. A teatro va in scena: Peter Pan – Il musical. Musiche di Edoardo Bennato e attori giovanissimi (non tutti) e preparatissimi. A dire il vero non nutrivo grandi aspettative, ma stimo Edoardo Bennato e lo ritengo un ottimo musicista, così armato di tutto il mio senso critico “volo” in direzione del Teatro della mia città… ma senza la polvere magica di Trilly.
Con me una compagna d’eccezione: mia sorella. Infatti Elly purtroppo è malata e quindi per non perdere i soldini del biglietto abbiamo chiesto a B. di venire con me.
La serata promette male. Arrivo nel palchetto riservato e scopro che con noi assisteranno allo spettacolo una mamma “premurosa” e un bimbo irrequieto. Maledico la malasorte e mi preparo ad abbozzare. Saluto con educazione la mamma in questione e rivolgo uno sguardo assassino al bimbo che, come da copione, si spaventa ed inizia a tacere. Fortunatamente arriva la maschera del Teatro che invita mamma e pargolo a seguirla in quanto ha liberato due posti in un altro palco più consono al piccolino.
Va decisamente meglio ora. Iniziano a spegnersi le luci, segno che lo spettacolo sta per iniziare. Un brusio carico di attesa accompagna l’affievolirsi dell’illuminazione. Sale il sipario. Un telone bianco riempie la scena (poca preoccupazione invero dato che altri spettacoli sono iniziati così, serve a dare l’effetto nebbia o crepuscolo), questa volta è però stranamente candido, di un bianco impenetrabile. Sentiamo un “bip” ed immediatamente sul telone si proietta… “PAN DI STELLE! L’UNICO BISCOTTO CHE TI FA VOLARE!” e conseguente spot del celeberrimo dolcino da prima colazione. Sbigottimento generale (soprattutto mio); non faccio in tempo a riprendermi che a seguire inizia lo spot di una nota casa automobilistica francese che reclamizza il nuovo modello di utilitaria.
Guardo mia sorella negli occhi e lei, quasi ad anticipare le mie perplessità mi chiede se siamo al cinema. Sparisce il telo bianco e con lui il ricordo degli spazi pubblicitari. Lo spettacolo prosegue e finisce come da manuale. Applausi di rito e saluti. Bello nel complesso. Tornando a casa però una domanda non mi abbandona: ma uno spettacolo ha veramente bisogno di sponsor così invadenti per essere realizzato? La risposta ancora non riesco a trovarla, ma l’unica cosa che mi fa rabbrividire è che i bambini che hanno assistito allo spettacolo ieri sera, ripensando a Peter Pan avranno in mente solo il Pan… di stelle!
Andre