Compensazione

Il nostro vicino di casa si è comperato una macchina graaande, molto nera e molto di marca. Io non m’intendo di automobili – è Andre l’esperto della famiglia – però mi faccio domande sulle persone. Tra ragazze capita ogni tanto di parlare di macchine e di solito la conversazione è questa:

– Hai visto quella?

-Quale?

-Quella lì, nera… quella grande!

– Ah, quella che è passata adesso facendo un casino infernale?

-Già, proprio quella. Secondo te è il caso di comperare una macchina così grande per stare in città? Chissà quanto inquina…

-Ah, sai… sarà compensazione.

-Già, sicuro.

Alla fine, per noi si riduce tutto a quello, per me (e la maggior parte delle mie amiche) se un uomo compera un’automobile grande, costosa ed ingombrante sta a significare che ha molte carenze – oppure solo una, ma grossa- da colmare.

Non concepiamo l’idea che qualcuno possa spendere decine di migliaia di euro per qualcosa che dovrebbe solo portarti in giro e tenerti al caldo d’inverno. Andre, per esempio non la pensa così, per lui le auto e le moto sono quello che per me rappresentano i libri: sono una passione, una gioia viscerale. Quando siamo in giro e vede passare una Ferrari o una Porsche (che per me restano l’auto rossa o l’auto nera)  si volta a guardarle come se passasse una top model con il culo perfetto.

Non so, probabilmente non è compensazione ma semplice ostentazione, resta il fatto che noi abbiamo una utilitaria e ci basta e avanza mentre il vicino ha già cambiato due auto (tutte e due graaandi e puzzolenti) ed è ancora single.

Elly