E così è arrivato un nuovo dicembre.
Si può dire che un altro anno è finito, passato, concluso, archiviato.
E, almeno che i Maya non abbiano davvero ragione, comincerà un 2013 all’insegna di sbattimento e super lavoro. I buoni propositi svaniranno con il primo lunedì di rientro. Gli addobbi verranno staccati e tutto tornerà grigio e spento.
Lo so che queste frasi non sono in tema con lo Spirito del Natale e che se Dickens fosse ancora qui mi bacchetterebbe le dita. Purtroppo non trovo che ci sia niente da festeggiare: la gente che era sfigata continuerà ad essere sfigata, chi si tirerà il collo continuerà a trottare come un mulo e chi ha sempre avuto la pappa pronta continuerà ad avere tutto facile. Così è la vita.
L’idea che il Natale possa cambiare qualche cosa secondo me, ormai, è definitivamente superata. La magia, lo spirito, i buoni propositi sono finiti in Cassa integrazione con gli operai.
La solidarietà lascia il tempo che trova: alleggerisce le coscienze dei ricconi e fa sentire pezzenti i destinatati.
Terremoti, inondazioni, scarsità di lavoro hanno portato il paese a un esaurimento psico fisico. State tranquilli, parlavo solo dei cittadini onesti.
Per questo, credo, bisogna trovare dentro di noi lo spirito del Natale e conservarlo tutto l’anno: perchè siamo solo noi gli artefici del nostro destino e credo che ognuno di noi debba sentire il peso e la responsabilità di dove stiamo andando tutti.
Quindi non auguro a nessuno “Buon Natale” con una pacca sulla spalla. Vi auguro, invece, di trovare la volontà ed il coraggio di saltare fuori da questa empasse, di capire cosa è che vale davvero nella vita e che bisogna che tutti ci rendiamo conto di avere dei doveri rispetto noi stessi e gli altri.