Gli esami non finiscono mai…

Come recitava Eduardo di Filippo.

In effetti, non finiscono davvero mai… nemmeno se sono quelli del sangue. Sì, lo so, ne avevo già parlato a proposito delle file ma oggi, a causa di un altro eccitante momento nel mondo delle analisi, ho deciso di prendere in considerazione la strana fauna che animava la sala d’aspetto.

Potrei stilare quasi quasi una top ten dell’ attesa… troppo, facciamo top five:

La quinta posizione è occupata da tutti quelli che si presentano al mattino alle 5:30 (anche se l’ufficio apre alla 7:00) per far vedere a tutti che erano i primi della fila e che se qualcuno gli passa davanti potrebbero masticargli le dita senza problemi.

Al quarto posto le donne incinte: anche se aspettano un figlio da due settimane hanno il diritto di passarti davanti (giustamente); anche io per un breve istante ho accarezzato l’idea di dire “Sono incinta, lasciatemi passare!!!” solo per fare prima. E se io l’ho solo pensato…

I vecchietti che si dimenticano sempre a casa gli occhiali e non vedono le scritte luminose/ non sentono le chiamate/ non sanno mai dove andare. Che teneri.

In seconda posizione le persone che tentano in tutti i modi di aiutare gli altri e che, mentre lo fanno, ti raccontano tutta la loro vita AD ALTA VOCE nel caso pensassi di poterla passare liscia.

In prima posizione, meritata, quelli con la provetta dell’urina che perde: sgocciolano avanti ed indietro e, appena se ne accorgono, corrono alle casse per chiedere (senza neanche troppa enfasi) cosa possono fare per fermare la loro pioggia dorata

Nel caso specifico di stamattina, il vincitore della top five era uno con l’esame delle urine in una tanica per contenere le 24 ore di produzione; probabilmente era ripetente.

Elly

Lascia un commento!